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Razionale

La sepsi è un importante problema di sanità pubblica. Si stimano poco meno di 1,5 milioni di casi all’anno con un tasso di mortalità che oscilla tra il 25 ed il 50%. Le patologie infettive sono una frequente causa di ricovero in Terapia Intensiva e costituiscono le più diffuse ed insidiose complicanze che possono manifestarsi durante la degenza.

Nonostante le recenti strategie terapeutiche e i nuovi regimi antibiotici, la mortalità e la gravità clinica da sepsi e shock settico rimane elevata; l’Italia purtroppo, si colloca ai primi posti per incidenza di infezioni da batteri multiresistenti. Ogni anno nel nostro paese muoiono circa 11 mila persone per colpa di infezioni dovute a germi multiresistenti con rilevante impatto non solo in termini di decessi ma anche in termini di Sanità pubblica con le relative conseguenze di natura socio-economica

A questo si aggiunge che l’utilizzo sempre più diffuso di antibiotici ad ampio spettro di azione ha portato ad un progressivo aumento di germi multi-resistenti soprattutto nel paziente critico.

La sepsi è una sindrome a rischio di vita caratterizzata da alterazioni fisiologiche, patologiche e biochimiche indotte dallo stato infettivo; l’entità della risposta infiammatoria, spesso sregolata, determina la severità della disfunzione d’organo nonché della conseguente prognosi per il paziente.

La conoscenza delle basi fisiopatologiche di questo disordine e dei meccanismi associati alle risposte pro e anti-infiammatorie che l’organismo sviluppa hanno fornito un nuovo approccio al trattamento di questa condizione potenzialmente letale.

La risposta infiammatoria sistemica e la sepsi debbono essere valutati un’affezione del sistema immunitario più che i semplici effetti prodotti da un agente patogeno.

La patogenesi dell’insufficienza respiratoria acuta e dell’insufficienza multiorgano innesca l’attivazione e la propagazione della risposta dell’immunità innata e pertanto un approccio immunoterapico, con lo scopo di neutralizzare endotossine e altri prodotti batterici con la somministrazione di immunoglobuline endovena – arricchite di IgM a differenza delle immunoglobuline polivalenti – pare molto promettente nella pratica clinica; i preparati di immunoglobuline endovena contengono anticorpi in grado di sostenere l’organismo nel combattere gli effetti della sepsi.

Ad oggi, il trattamento della sepsi prevede la scelta e l’implementazione di una corretta strategia anti-infettiva, oltre l’utilizzo di terapie mirate al controllo della risposta dell’ospite all’infezione quali la cascata infiammatoria nonché l’alterazione della risposta immunitaria variabile da paziente a paziente.

Destinatari dell’attività formativa

PROFESSIONI: Biologo, Chimico, Farmacista, Infermiere, Medico Chirurgo
· Discipline del medico chirurgo: Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione, Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Generale, Ematologia, Malattie Infettive, Medicina d’Urgenza, Medicina Interna, Microbiologia e Virologia
· Discipline del farmacista: Farmacista Ospedaliero

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