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RAZIONALE

Per alcuni pazienti, il CAR-T costituisce l’ultima speranza di vita. Coloro che possono essere sottoposti al trattamento sono pochi: l’obiettivo è quindi intercettarli tutti e farlo in tempo utile.

Si tratta di casi con una prognosi pessima perché hanno già esaurito le opzioni offerte dai trattamenti convenzionali e devono essere presi in carico con la massima tempestività. Il peggioramento delle condizioni cliniche potrebbe annullare la possibilità di questa terapia. L’obiettivo principale è quindi che i pazienti eleggibili vengano individuati precocemente e segnalati in tempo. Questo evidentissimo dato di fatto dà vita a una serie di domande: chi può inteccettarli? Come deve essere organizzata una rete diffusa, attiva e sensibilizzata tra tutti coloro che possono avere in cura potenziali pazienti CAR-T?

I centri che li hanno in carico e che conoscono i criteri di inclusione dettati da AIFA, hanno un ruolo fondamentale nello stabilire il miglior percorso di cura. Da qui l’importanza della creazione di una rete HUB e SPOKE. Siamo in un momento di grandi potenzialità. Al bilancio delle prime esperienze si aggiungerà nei mesi prossimi l’approvazione di prodotti di terapia cellulare per nuove importanti indicazioni in ambito ematologico, con la prospettiva di un ulteriore allargamento ai tumori solidi.

Lo scenario futuro prevede lo sviluppo di altri ambiti terapeutici per il trattamento CAR-T e una diffusione di centri autorizzati. Per questi motivi è indispensabile creare sin da ora un’organizzazione efficiente che colleghi i centri CAR-T con i centri che non hanno questa tecnologia. Stiamo parlando di una procedura risolutiva e non differibile, di una terapia di svolta ad alto costo che richiede estrema appropriatezza nell’ambito di una riflessione costante sulla sostenibilità dell’innovazione.

Il progetto multidisciplinare che si snoda lungo il mese di settembre attraverso tre tappe, intende analizzare l’organizzazione attuale della sanità regionale su questa area terapeutica e mettere a fuoco le necessità e i bisogni del paziente. Si potrà così arrivare a definire e a condividere possibili soluzioni organizzative per l’ottimizzazione del percorso di presa in carico, a vantaggio del paziente e del Servizio Sanitario Regionale.

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