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La gestione interdisciplinare post‑acuzie nel paziente con ictus cerebrale

23 Febbraio 2024 | 14:3018:30

Razionale

La continuità delle cure rappresenta uno dei principali obiettivi del nostro Sistema Sanitario Nazionale ed è intesa sia come continuità tra i diversi professionisti, integrati in un quadro unitario che si estrinseca attraverso lavoro in team, elaborazione ed attivazione di percorsi diagnostico terapeutici condivisi, sia come continuità tra i diversi livelli di assistenza, specialmente in ambito di confine tra ospedale e territorio.

Obiettivo generale dell’incontro sarà analizzare le strategie di miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari e della presa in carico delle fasce svantaggiate della popolazione attraverso un confronto tra figure d’eccellenza ed una riflessione sulla medicina di prossimità, sui possibili scenari di riorganizzazione dei servizi e dei processi sanitari e sul panorama sanitario successivo alle novità legate al PNRR.

Superata la fase acuta dell’ictus, il soggetto che ne ha sofferto deve affrontare una serie di problemi con l’aiuto dei famigliari, del MMG dello specialista fisiatra e delle altre figure del team riabilitativo (neuropsicologo, fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, infermiere) che riguardano soprattutto tre aspetti fondamentali: la prevenzione secondaria delle recidive, il recupero delle funzioni nervoso compromesse, il reinserimento sociale, famigliare e il trattamento delle complicanze.

Tra queste la spasticità che rappresenta un ostacolo alla funzione motoria, ha trovato numerose opportunità di trattamento terapeutico, il cui management richiede aspetti valutativi strumentali, blocchi nervosi diagnostici e terapeutici con trattamento integrato fisioterapico, prescrizioni di ortesi dinamiche, realizzazione di ortesi statiche che sono peculiari alla riabilitazione.

In questo ambito il farmacista può assumere il ruolo di governo dei processi assistenziali contribuendo alla revisione del PDTA, contribuendo nell’offerta e nella riconciliazione terapeutica, aderenza ai protocolli e misurando gli indicatori di performance.

Di fondamentale importanza risulta inoltre l’approccio di telemedicina che sempre più sta fornendo un valido aiuto nella continuità alle cure del paziente con ictus attraverso protocolli specifici di teleriabilitazione.

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